Cronaca

Il premier Conte apre i porti: sbarcheranno ad Augusta i 36 migranti salvati dalla Marina Militare

Il ministro Salvini aveva detto: "Io porti non ne do". Altri 30 profughi soccorsi dalla Mare Jonio in attesa di un approdo
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ROMA. "I 36 migranti che erano a bordo di una imbarcazione che stava per affondare, sono stati messi in salvo dal personale della nostra Marina militare che era a bordo della nave Cigala Fulgosi e ora sono stati tutti trasferiti sull'unità Stromboli. La nave Stromboli viaggia adesso verso il porto militare di Augusta, dove i migranti verranno fatti sbarcare". Lo rende noto la presidenza del Consiglio dei ministri nella tarda serata di giovedì 9 maggio.

Il premier Giuseppe Conte quindi disinnesca l'ennesimo scontro con il ministro dell'Interno Matteo Salvini che nella dal palco di un comizio nelle Marche dove si trova, aveva detto: "C'è una nave della Marina militare che in acque libiche ha raccolto 40 immigrati, io porti non ne do. Perché in acque libiche? Peraltro pattugliate dalla guardia costiera libica che ieri in pieno ramadan ha soccorso salvato e portato indietro più di 200 immigrati. O si lavora tutti nella stessa direzione o non può esserci un ministro dell'interno che chiude i poti e qualcun altro che raccoglie i migranti. E' vero che bisogna chiarire alcune vicende all'interno del governo".

In realtà non sembra che la nave italiana sia intervenuta in acque libiche, ma a 43 miglia dalla costa, quindi in acque internazionali. Tant'è che la Marina italiana aveva replicato con una nota: "Il barcone soccorso imbarcava acqua e quindi era in procinto di affondare, con le persone a bordo prive di salvagenti che erano in imminente pericolo di vita.  Il soccorso è stato effettuato dalla nave Cigala Fulgosi che in aderenza alle stringenti normative nazionali ed internazionali ha recuperato 36 persone di cui 2 donne e 8 bambini. Nave Cigala Fulgosi, unità della Marina militare italiana, fa parte dell'operazione 'Mare Sicuro' e sta conducendo "attività di presenza, sorveglianza e deterrenza, anche in ragione all'attuale situazione di sicurezza presente in Libia. Tale unità - ricordava la Marina - è posta in particolare a protezione distante di nave 'Capri', anch'essa facente parte dell'operazione 'Mare Sicuro', che si trova ormeggiata in porto a Tripoli per fornire assistenza tecnico-logistica ai mezzi della Marina militare e della Guardia Costiera libica. L'unità è anche a salvaguardia del personale italiano presente a Tripoli nonchè delle piattaforme estrattive dell'Eni presenti al largo delle coste libiche".

 Il sacerdote Mattia Ferrari a bordo della Mare Jonio, con i migranti recuperati  

Dopo le parole di Salvini, la promessa di Conte poi mantenuta: "Risolveremo anche questo caso - aveva detto, riferendosi alla Cigala Fulgosi - Ho parlato con i partner europei. Ho raccolto la disponibilità di Malta, Francia e Lussemburgo a prendere alcuni migranti e l'Italia attende una risposta anche da Germania, Spagna e Portogallo".

Una situazione fotocopia di ciò che avvenne questa estate con la nave Diciotti della Guardia costiera italiana lasciata in alto mare per dieci giorni con i migranti a bordo e poi fatta approdare a Catania. Per quell'episodio Salvini è stato indagato per sequestro di persona, il tribunale dei ministri di Catania ne ha chiesto il rinvio a giudizio, ma il Senato ha negato l'autorizzazione a procedere.


Ieri la guardia costiera libica ha soccorso e riportato indietro 230 migranti intercettato su due imbarcazioni alla deriva ma oggi l'Unhcr torna a chiedere con urgenza l'evacuazione dei migranti chiusi nei centri di detenzione in Libia dopo che questa notte e' stato colpito dai combattimenti un centro con 500 persone dentro.

Risolto il caso dei migranti soccorsi dalla Marina, c'è un altro caso da affrontare.  La Mare Jonio, il rimorchiatore della piattaforma civile Mediterranea nella mattinata ha imbarcato 30 persone, tra cui una bambina di un anno. "Il soccorso - spiega Luca Casarini, di Mediterranea - è avvenuto a una quarantina di miglia dalle coste libiche. La Mare Jonio stava completando la giornata di pattugliamento ed era sulla rotta di rientro, quando ha intercettato a vista un gommone in avaria, con acqua all'interno. Sopra c'erano 25 uomini, 3 donne di cui due incinte e una bambina piccola con la mamma. Ci sono anche quattro minorenni non accompagnati. Li abbiamo presi a bordo e abbiamo subito avvertito il Centro coordinamento soccorsi di Roma per avere un porto sicuro dove sbarcare. Siamo in attesa di risposta".

Il  ministro Salvini anche questa volta ha ribadito il divieto ad avvicinarsi ai porti del nostro Paese: "Un conto è una nave della Marina Militare, che attraverso il suo ministro di riferimento si assumerà le proprie responsabilità, un altro una nave di privati o dei centri sociali come la Mare Jonio. Per loro, i porti restano chiusi”.